Georgy (originariamente György) Cziffra (Budapest, 5 novembre 1921 – Longpont-sur-Orge, 17 gennaio 1994) è stato un pianista ungherese.
Originario di una famiglia tzigana (i suoi genitori erano ungheresi, espulsi dalla Francia prima della Prima Guerra Mondiale), dimostrò precocissime doti di pianista e caratteristiche del prodigio: a quattro anni, riusciva a imparare ciò che studiava la sorella. A cinque anni fece il suo primo concerto in un circo, a nove anni entra nell'Accademia Franz Liszt di Budapest, e realizza le sue prime tournèes europee a sedici anni. Si sposa nel 1939, prima di partire in guerra. Fu prigioniero nel 1941, solo nel 1946 riuscì a raggiungere la sua famiglia (allora aveva un figlio di 4 anni,Gyorkÿ). Nel 1947, riprende lo studio del pianoforte all'Accademia Franz-Liszt (con György Ferenczi e col famoso compositore e pianista Ernő Dohnányi. ) rimanendo nel frattempo pianista in diversi bar et cabaret di Budapest. Ribelle al regime communista, Georges Cziffra è nuovamente prigioniero politico dal 1950 al 1953, lavora come "porta pietre". Liberato, deve subire una rieducazione di diversi mesi per eliminare i dolori articolari. Ottiene, nel 1955, il premio Franz Liszt. Nell'anno seguente, con la sua famiglia, si oppone al regime ungherese e, dopo un concerto a Vienna, si stabilisce in Francia. Il suo talento è subito apprezzato a Parigi, sia dal pubblico che dagli altri pianisti. Nel 1957 registra una prima versione delle rapsodie ungheresi ( Liszt resta il suo compositore preferito). Nel 1966 fonda il festival della Chaise-Dieu in Auvergne. E' naturalizzato francese nel 1968. Nel 1975 crea la fondazione Cziffra per aiutare i giovani talenti. La morte del figlio nel 1981 ha ripercussioni negative sulle sue apparizioni pubbliche, si fanno sempre più rare. Cziffra muore il 17 gennaio 1994 a Senlis. Fu, insieme a Vladimir Horowitz, uno dei maggiori virtuosi del 1900. Rinomato per una tecnica strepitosa, su un'estrema scioltezza del polso e su un'incredibile capacità di suonare accordi in velocità, Cziffra mostrò anche, come già era accaduto per Horowitz, grandi capacità di trascrittore: le Rapsodie Ungheresi di Johannes Brahms, la danza delle spade di Kachaturian e tra le altre un difficilissimo volo del calabrone (già trascritto in precedenza da Sergei Rachmaninov) a doppie ottave e ad accordi, sono strepitose gemme della sua produzione.
Cziffra plays Schumann Toccata Op.7
Cziffra's crazy improv with Chopin Etude
Liszt - La Campanella (Cziffra)
Crebbe a Odessa e la sua prima formazione musicale fu in prevalenza da autodidatta. Suo padre, professore di pianoforte e organista, gli impartì un'educazione musicale di base, ma Svjatoslav imparò a suonare eseguendo i lavori pianisti che più gli aggradavano, comprese le partiture per pianoforte dei drammi musicali di Wagner, in quel periodo si mantenne facendo l'accompagnatore al pianoforte di cantanti lirici, dapprima al "Club dei marinai" di Odessa, poi nel locale Teatro dell'Opera. In un'intervista pubblicata all'inizio degli anni '90, Richter raccontò che, durante la sua avventurosa adolescenza ad Odessa, fu molto più interessato alla direzione d'orchestra che al pianoforte e che, la sua vera passione giovanile, furono le opere liriche di Verdi, Wagner e Puccini piuttosto che i lavori pianistici dei grandi autori ottocenteschi, che poi sarebbero diventati una pietra miliare del suo repertorio. Nel 1934, mentre lavorava ancora all'Opera di Odessa, Richter tenne il suo primo concerto in pubblico come pianista, tuttavia non iniziò formalmente lo studio del pianoforte per altri tre anni, quando si iscrisse al Conservatorio Čajkovskij di Mosca, che salutò l'esame di ammissione per il giovane prodigio. Studiò con Heinrich Neuhaus che aveva insegnato anche ad Emil Gilels e che indicava Richter come "lo studente geniale, il cui arrivo aveva atteso per tutta la vita". Nel 1940, mentre era ancora uno studente, suonò in anteprima mondiale la Sonata per pianoforte N. 6 di Sergej Prokof'ev, il compositore alle cui opere sarà in seguito invariabilmente associato. Divenne anche noto per aver saltato delle lezioni obbligatorie al conservatorio ed essere stato espulso per due volte durante il primo anno.
L'occidente iniziò a conoscere Richter e la sua fama grazie a delle registrazioni eseguite durante gli anni '50. Non gli fu permesso di recarsi in tour negli Stati Uniti fino al 1960, ma quando ciò avvenne le sue tournée furono memorabili. Le grandi sale da concerto comunque non erano particolarmente amate da Richter, che preferiva un ambiente più intimo, in tarda età volle suonare quasi sempre in piccole sale, quasi oscurate, a volte con una sola piccola lampada che illuminava pianoforte e leggìo (negli ultimi anni, nonostante in gioventù avesse avuto una memoria prodigiosa, preferì abbandonare l'abitudine, mantenuta fin verso i sessant'anni, di eseguire mnemonicamente le opere proposte in concerto). Morì a Mosca mentre stava preparando una tournée concertistica, all'età di ottantadue anni.
Richter plays Chopin
Richter plays Rachmaninov
Sviatoslav Richter - Chopin Etude op.10 no.12
L'occidente iniziò a conoscere Richter e la sua fama grazie a delle registrazioni eseguite durante gli anni '50. Non gli fu permesso di recarsi in tour negli Stati Uniti fino al 1960, ma quando ciò avvenne le sue tournée furono memorabili. Le grandi sale da concerto comunque non erano particolarmente amate da Richter, che preferiva un ambiente più intimo, in tarda età volle suonare quasi sempre in piccole sale, quasi oscurate, a volte con una sola piccola lampada che illuminava pianoforte e leggìo (negli ultimi anni, nonostante in gioventù avesse avuto una memoria prodigiosa, preferì abbandonare l'abitudine, mantenuta fin verso i sessant'anni, di eseguire mnemonicamente le opere proposte in concerto). Morì a Mosca mentre stava preparando una tournée concertistica, all'età di ottantadue anni.
Richter plays Chopin
Richter plays Rachmaninov
Sviatoslav Richter - Chopin Etude op.10 no.12
Radu Lupu aveva 6 anni quando iniziò a studiare il pianoforte con Lia Busuioceanu e fece il suo primo debutto pubblico con un programma completo della sua musica all'età di 12 anni. Ha continuato i suoi studi per diversi anni con Florica Muzicescu e Cella Delavranca prima di vincere un borsa di studio nel 1961 per il Conservatorio di Mosca dove ha studiato con Galina Eghyazarova, Heinrich Neuhaus e più tardi con Stanislav Neuhaus. Ha vinto il primo premio in tre competizioni: il Concorso pianistico internazionale Van Cliburn del 1966, l'Enescu International nel 1967 e il Leeds International nel 1969. Nel 1989 è stato premiato con il prestigioso "premio Abbiati", consegnato dall'Associazione di Critici italiana.
È regolarmente invitato a suonare con tutte le più grandi orchestre del mondo compresi i Berliner Philharmoniker (con cui ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo nel 1978 con Karajan, i Wiener Philharmoniker (con cui ha aperto il Festival di Salisburgo nel 1986 con Riccardo Muti, la Royal Concertgebouw, tutte le maggiori orchestre di Londra e tutte le maggiori orchestre americane. La sua prima e maggiore apparizione in America fu nel 1972 con la Cleveland Orchestra e Daniel Barenboim a New York e con la Chicago Symphony e Carlo Maria Giulini. Ha suonato a tutti i maggiori festival della musica ed è stato ospite regolare dei festival di Salisburgo e Lucerna.
Radu Lupu - Mozart Piano Concerto No. 19, K 459 (3rd mvt.)
Lupu: Schubert Impromptu op 142 #4
Schubert Andantino Varie - Radu Lupu & Stephen Kovacevich
È regolarmente invitato a suonare con tutte le più grandi orchestre del mondo compresi i Berliner Philharmoniker (con cui ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo nel 1978 con Karajan, i Wiener Philharmoniker (con cui ha aperto il Festival di Salisburgo nel 1986 con Riccardo Muti, la Royal Concertgebouw, tutte le maggiori orchestre di Londra e tutte le maggiori orchestre americane. La sua prima e maggiore apparizione in America fu nel 1972 con la Cleveland Orchestra e Daniel Barenboim a New York e con la Chicago Symphony e Carlo Maria Giulini. Ha suonato a tutti i maggiori festival della musica ed è stato ospite regolare dei festival di Salisburgo e Lucerna.
Radu Lupu - Mozart Piano Concerto No. 19, K 459 (3rd mvt.)
Lupu: Schubert Impromptu op 142 #4
Schubert Andantino Varie - Radu Lupu & Stephen Kovacevich
Nato in un famiglia di radicate tradizioni musicali, ha iniziato giovanissimo lo studio del pianoforte sotto la guida del padre; ha debuttato come bambino prodigio in una trasmissione della televisione polacca a sei anni e a sette ha cominciato a studiare con Andrzej Jasinski, professore al conservatorio di Katowice, diplomandosi in questa scuola quattordici anni dopo. Ha partecipato a svariati concorsi pianistici internazionali sin da giovanissimo, proponendo un repertorio basato su compositori polacchi e russi. È del 1975, a soli diciotto anni, la vittoria al celebre Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin di Varsavia, che gli conferì immediata fama mondiale e sancì l'inizio di una brillante carriera. Nel 1976 ha debuttato coi Berliner Philharmoniker diretti da Herbert Von Karajan, direttore con cui collaborò in molte occasioni. Nel 1979 ha debuttato negli Stati Uniti con la New York Philharmonic.
Zimerman plays Chopin Nocturne Op. 15 No. 2
Zimerman plays Chopin Scherzo Op. 31 in B flat
Krystian Zimerman plays Liszt Sonata, part 2
Zimerman plays Chopin Nocturne Op. 15 No. 2
Zimerman plays Chopin Scherzo Op. 31 in B flat
Krystian Zimerman plays Liszt Sonata, part 2
Nasce in una famiglia di musicisti con il padre violinista e la madre pianista. Studia all'Accademia Chopin di Varsavia con due allievi di Franz Liszt: Jozef Smidowicz e Aleksander Michalowski. Ottiene una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l'Accademia delle Arti di Berlino, dove studia pianoforte con Leonid Kreutzer e Arthur Schnabel e composizione con Franz Schreker.
Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e comincia a suonare insieme al violista Bronislav Gimpel con il quale costituisce il Quintetto di Varsavia. Compone le sue prime opere sinfoniche, un concerto per violino, un concerto per pianoforte e orchestra, la suite per pianoforte Zycie Maszyn (La vita delle macchine), nonché colonne sonore per film, lieder e chansons.
L'attività di pianista cessa bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al Ghetto di Varsavia. Riesce a sopravvivere miracolosamente fino alla liberazione della città nel 1945 (vedasi il libro ed il film).
Suona dopo il 1945 con i violinisti Bronislaw Gimpel, Henryk Szeryng, Ida Händel, Tadeusz Wronski e Roman Totenberg.
Negli anni 1950 compone una cinquantina di canzoni per bambini e riceve per queste nel 1955 il Premio dell'Unione dei Compositori della Polonia.
Ha scritto complessivamente diverse sinfonie, mezzo migliaio di canzoni (di cui 150 di grande successo), musica per film e di trasmissioni radiofoniche. Nel 1961 organizza il festival delle canzoni di Sopot. È inoltre ideatore dell'Unione degli Autori di Musica popolare della Polonia.
Assieme al Quintetto di Varsavia - formato da Gimpel (primo violino), Wronski (secondo violino), Stefan Kamasa (alto) e Aleksander Ciechanski (violoncello) - da circa 2500 concerti in tutto il mondo, prima di ritirarsi a metà degli anni 1980 per dedicarsi alla composizione.
Władysław Szpilman - El Pianista
Szpilman- Nocturne
Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e comincia a suonare insieme al violista Bronislav Gimpel con il quale costituisce il Quintetto di Varsavia. Compone le sue prime opere sinfoniche, un concerto per violino, un concerto per pianoforte e orchestra, la suite per pianoforte Zycie Maszyn (La vita delle macchine), nonché colonne sonore per film, lieder e chansons.
L'attività di pianista cessa bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al Ghetto di Varsavia. Riesce a sopravvivere miracolosamente fino alla liberazione della città nel 1945 (vedasi il libro ed il film).
Suona dopo il 1945 con i violinisti Bronislaw Gimpel, Henryk Szeryng, Ida Händel, Tadeusz Wronski e Roman Totenberg.
Negli anni 1950 compone una cinquantina di canzoni per bambini e riceve per queste nel 1955 il Premio dell'Unione dei Compositori della Polonia.
Ha scritto complessivamente diverse sinfonie, mezzo migliaio di canzoni (di cui 150 di grande successo), musica per film e di trasmissioni radiofoniche. Nel 1961 organizza il festival delle canzoni di Sopot. È inoltre ideatore dell'Unione degli Autori di Musica popolare della Polonia.
Assieme al Quintetto di Varsavia - formato da Gimpel (primo violino), Wronski (secondo violino), Stefan Kamasa (alto) e Aleksander Ciechanski (violoncello) - da circa 2500 concerti in tutto il mondo, prima di ritirarsi a metà degli anni 1980 per dedicarsi alla composizione.
Władysław Szpilman - El Pianista
Szpilman- Nocturne
Arthur Rubinstein (Łódź, 28 gennaio 1887 – Ginevra, 20 dicembre 1982) è stato un pianista polacco naturalizzato statunitense. Fu considerato uno dei più grandi concertisti del Novecento. Celebre soprattutto per le sue virtuosistiche esecuzioni di Chopin, del quale era considerato il massimo interprete, e per l'impegno personale per la difesa della musica ispanica.
Rubinstein era nato a Łódź da una famiglia ebraica e aveva studiato a Varsavia, proseguendo i suoi studi a Berlino, su consiglio del celebre violinista Joseph Joachim, avendo come maestro il famoso Barth e perfezionandosi successivamente con il maestro e compositore Ignacy Paderewski. Debuttò a Berlino nel 1900, in seguito fece altre apparizioni in Germania ed in Polonia e ulteriori studi con Paderewski. Nel 1904, si recò a Parigi, dove incontrò i compositori Ravel, Dukas e Saint-Saëns ed inoltre il violinista Jacques Thibaud.
Rubinstein debuttò a New York alla Carnegie Hall nel 1906 ed in seguito estese il tour al resto degli Stati Uniti, Austria, Italia e Russia. Nel 1912 debuttò a Londra.
Durante la prima guerra mondiale Rubinstein visse prevalentemente a Londra, accompagnando il violinista Eugène Ysaÿe. Dal 1916 al 1917, ha percorso per un tour la Spagna e il Sud America, sviluppando un grande entusiasmo per la musica di Granados, Albéniz, Heitor Villa-Lobos, e Falla. Nel 1932 iniziò un periodo di assenza dai concerti che durò alcuni anni, per lavorare su tecnica e repertorio.
Rubinstein trascorse il periodo della seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza americana nel 1946. Dopo la Seconda Guerra mondiale, rifiutò di esibirsi nelle due Germanie per rispetto delle vittime dell'Olocausto. Nel 1949, assieme ad Heifetz e Piatigorsky, fu tra i firmatari di una lettera di protesta con cui si voleva impedire un concerto sinfonico di Wilhelm Furtwängler, programmato per quello stesso anno a Chicago.
Continuò a suonare nei concerti fino al 1976, quando dovette abbandonare le apparizioni pubbliche a causa del grave deterioramento della vista. Morì a Ginevra nel 1982 all'età di 95 anni.
Sebbene la sua notorietà internazionale sia prevalentemente legata al suo repertorio come solista, Rubinstein è stato anche un ottimo interprete della musica da camera, insieme a Szeryng, Heifetz, Piatigorsky e al Guarneri Quartet. Oltre a Chopin, egli ha anche registrato musiche di Beethoven, Brahms, Schubert, Schumann e Dvořák.
Rubinstein "Heroic" Polonaise
Chopin Nocturne Op.9 No.2 (Arthur Rubinstein)
Rubinstein Plays Brahms Capriccio
Rubinstein era nato a Łódź da una famiglia ebraica e aveva studiato a Varsavia, proseguendo i suoi studi a Berlino, su consiglio del celebre violinista Joseph Joachim, avendo come maestro il famoso Barth e perfezionandosi successivamente con il maestro e compositore Ignacy Paderewski. Debuttò a Berlino nel 1900, in seguito fece altre apparizioni in Germania ed in Polonia e ulteriori studi con Paderewski. Nel 1904, si recò a Parigi, dove incontrò i compositori Ravel, Dukas e Saint-Saëns ed inoltre il violinista Jacques Thibaud.
Rubinstein debuttò a New York alla Carnegie Hall nel 1906 ed in seguito estese il tour al resto degli Stati Uniti, Austria, Italia e Russia. Nel 1912 debuttò a Londra.
Durante la prima guerra mondiale Rubinstein visse prevalentemente a Londra, accompagnando il violinista Eugène Ysaÿe. Dal 1916 al 1917, ha percorso per un tour la Spagna e il Sud America, sviluppando un grande entusiasmo per la musica di Granados, Albéniz, Heitor Villa-Lobos, e Falla. Nel 1932 iniziò un periodo di assenza dai concerti che durò alcuni anni, per lavorare su tecnica e repertorio.
Rubinstein trascorse il periodo della seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza americana nel 1946. Dopo la Seconda Guerra mondiale, rifiutò di esibirsi nelle due Germanie per rispetto delle vittime dell'Olocausto. Nel 1949, assieme ad Heifetz e Piatigorsky, fu tra i firmatari di una lettera di protesta con cui si voleva impedire un concerto sinfonico di Wilhelm Furtwängler, programmato per quello stesso anno a Chicago.
Continuò a suonare nei concerti fino al 1976, quando dovette abbandonare le apparizioni pubbliche a causa del grave deterioramento della vista. Morì a Ginevra nel 1982 all'età di 95 anni.
Sebbene la sua notorietà internazionale sia prevalentemente legata al suo repertorio come solista, Rubinstein è stato anche un ottimo interprete della musica da camera, insieme a Szeryng, Heifetz, Piatigorsky e al Guarneri Quartet. Oltre a Chopin, egli ha anche registrato musiche di Beethoven, Brahms, Schubert, Schumann e Dvořák.
Rubinstein "Heroic" Polonaise
Chopin Nocturne Op.9 No.2 (Arthur Rubinstein)
Rubinstein Plays Brahms Capriccio
Nacque da madre triestina, per metà tedesca, pianista di professione, e da padre empolese, clarinettista. Figlio unico, fu spesso al seguito dei genitori nei loro viaggi.
Introdotto allo studio della musica sin da bambino, Busoni debuttò come pianista a sette anni, e pochi anni dopo era diventato compositore ed improvvisatore a Vienna. Nel 1878, a soli 12 anni, scrive un concerto per pianoforte ed archi.
Dopo aver frequentato composizione a Graz per 15 mesi ed essersi diplomato nel 1882, fu a Lipsia 1886, ad Helsinki 1888 dove tenne la classe di pianoforte ed ebbe Sibelius fra i suoi allievi. Seguirono attività didattiche a Mosca e Boston.
Nel 1894, si stabilì definitivamente a Berlino. All'inizio della prima guerra mondiale era direttore del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna, ma per la disorganizzazione totale che vi regnava, per l'arretratezza culturale del clima, scelse di trasferirsi a Zurigo. Fu questo un periodo proficuo, in cui fece amicizia con Umberto Boccioni.
Al termine del conflitto Busoni fu a lungo incerto sul suo rientro a Berlino, anche per la situazione politica che andava delineandosi. A spingerlo al rientro furono l'offerta di una classe di composizione da parte di Leo Kestenberg (suo ex allievo di pianoforte che allora occupava un posto influente tra gli intellettuali della Repubblica di Weimar) e l'esigenza di rientrare nella sua casa.
Rientrò nel settembre del 1920 e riprese a comporre: la toccata, il valzer danzato, le scene della duchessa di Parma per il Faust, ed intraprese delle tourneès all'estero: Londra e Roma. Fino alla morte, risiedette a Berlino, in Viktoria-Luise-Platz, 11, dove una targa commemorativa lo ricorda come Musiker, Denker, Lehrer (musicista, pensatore, insegnante). Morì per una malattia renale nel 1924.
La sua tomba si trova nel cimitero di Friedenau a Berlino.
Ferruccio Busoni: Chopin - Etude op 10/5
BUSONI plays LISZT PAGANINI ETUDE
Introdotto allo studio della musica sin da bambino, Busoni debuttò come pianista a sette anni, e pochi anni dopo era diventato compositore ed improvvisatore a Vienna. Nel 1878, a soli 12 anni, scrive un concerto per pianoforte ed archi.
Dopo aver frequentato composizione a Graz per 15 mesi ed essersi diplomato nel 1882, fu a Lipsia 1886, ad Helsinki 1888 dove tenne la classe di pianoforte ed ebbe Sibelius fra i suoi allievi. Seguirono attività didattiche a Mosca e Boston.
Nel 1894, si stabilì definitivamente a Berlino. All'inizio della prima guerra mondiale era direttore del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna, ma per la disorganizzazione totale che vi regnava, per l'arretratezza culturale del clima, scelse di trasferirsi a Zurigo. Fu questo un periodo proficuo, in cui fece amicizia con Umberto Boccioni.
Al termine del conflitto Busoni fu a lungo incerto sul suo rientro a Berlino, anche per la situazione politica che andava delineandosi. A spingerlo al rientro furono l'offerta di una classe di composizione da parte di Leo Kestenberg (suo ex allievo di pianoforte che allora occupava un posto influente tra gli intellettuali della Repubblica di Weimar) e l'esigenza di rientrare nella sua casa.
Rientrò nel settembre del 1920 e riprese a comporre: la toccata, il valzer danzato, le scene della duchessa di Parma per il Faust, ed intraprese delle tourneès all'estero: Londra e Roma. Fino alla morte, risiedette a Berlino, in Viktoria-Luise-Platz, 11, dove una targa commemorativa lo ricorda come Musiker, Denker, Lehrer (musicista, pensatore, insegnante). Morì per una malattia renale nel 1924.
La sua tomba si trova nel cimitero di Friedenau a Berlino.
Ferruccio Busoni: Chopin - Etude op 10/5
BUSONI plays LISZT PAGANINI ETUDE
Giuseppe Andaloro, pianista classico di fama internazionale, premiato per Merito Artistico dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali.
Inizia a studiare il pianoforte a 6 anni a Delia (CL) assieme alla sorella Esther Andaloro (oggi soprano lirico), a 7 esegue il suo primo pubblico récital e l'anno dopo si esibisce al concerto dei vincitori del Concorso Pianistico Nazionale di Messina. A 10 anni, già detentore di diversi premi pianistici, continua gli studi musicali col compositore nisseno Giovanni D'Aquila frequentando anche le master-classes di Ennio Pastorino & An Li Pang a Gualdo Tadino e di Bruno Canino a Castelvolturno. Dal 96 continua presso il Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia nella classe di Paolo Pollice e al contempo si perfeziona con Sergio Fiorentino ("l'altro solo pianista" per detto di Arturo Benedetti Michelangeli) presso l'A.M.A. Calabria di Lamezia Terme e la Scuola di Musica di Bertinoro. A 14 anni conquista il Primo Premio anche al Concorso Internazionale Pianistico di Stresa, a 16 anni il M° Roberto De Simone lo invita ad eseguire a Napoli Il 4° Concerto di Beethoven - Concerto di Pasqua 1998 in Sala Scarlatti e il M° Guido Salvetti lo invita in seguito a Milano in Sala Verdi ad eseguire il 1° Concerto di Liszt con l'Orchestra diretta da G.G. Ráth. Dal '98 continua gli studi con Vincenzo Balzani sia presso le accademie di musica di Giardini Naxos e di Varallo e sia da allievo interno presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 2000 consegue il Diploma in Pianoforte con lode e menzione speciale, completa l'Anno Integrativo post Diploma d'Istruzione Magistrale, vince il 2° Premio al Concorso Pianistico Internazionale Alessandro Casagrande di Terni (1° premio non assegnato) e il 1° Premio più tutti i premi speciali - per la prima volta nella storia del concorso - al prestigioso Concurso Internacional de Música da Cidade do Porto (Portogallo). Nel 2001 è vincitore del 1° Premio sia al Sendai International Music Competition (Giappone), dove gli viene anche assegnato l'ambìto Premio Maurice Ravel dell'Alliance Francaise, sia al Concorso Pianistico Internazionale Alfredo Casella di Napoli e sia al Concorso Pianistico Nazionale Premio Venezia; inoltre a Perugia gli viene consegnato il Premio Pianistico Tasto d'Oro 2001 assegnatogli dai lettori della rivista mensile Suonare news (Direttore Filippo Michelangeli) e da una speciale giuria composta da noti critici musicali. Nel 2002 completa un Corso Biennale di Perfezionamento post Diploma al Conservatorio di Milano e in Inghilterra conquista il 1° Premio (Grand Prize) al World Piano Competition London, sino ad allora mai vinto da un pianista italiano. Nel 2003 conquista il 1° Premio al Concours International de Musique du Maroc di Casablanca/Rabat presieduto da Andrzej Jasiński, anch'esso mai vinto da un italiano ; e, infine, nel 2005 conquista il 1° Premio al celeberrimo Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano, 55ma edizione presieduta da Maria Tipo, la quale così lo presenta in seguito al Festival MusicAmuseo di Ancona:
« Ho avuto modo di ascoltare il giovane pianista Giuseppe Andaloro a Bolzano, in occasione del Concorso Internazionale Ferruccio Busoni, e sono stata subito colpita dalla sua grande sensibilità e dalla sua seria preparazione. Le sue straordinarie qualità, la sua intelligenza, il suo gusto musicale gli consentono delle scelte interpretative molto personali e affascinanti. Meritatissimo il suo primo premio al "Busoni". Sono felice di presentarlo al Festival musicAmuseo di Ancona augurandogli una grande carriera piena di successi. »
(Maria Tipo)
Piano Tricks by Giuseppe Andaloro before concert
Beethoven - Piano Concerto No.3, Rondò - Andaloro, Lanzetta
Inizia a studiare il pianoforte a 6 anni a Delia (CL) assieme alla sorella Esther Andaloro (oggi soprano lirico), a 7 esegue il suo primo pubblico récital e l'anno dopo si esibisce al concerto dei vincitori del Concorso Pianistico Nazionale di Messina. A 10 anni, già detentore di diversi premi pianistici, continua gli studi musicali col compositore nisseno Giovanni D'Aquila frequentando anche le master-classes di Ennio Pastorino & An Li Pang a Gualdo Tadino e di Bruno Canino a Castelvolturno. Dal 96 continua presso il Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia nella classe di Paolo Pollice e al contempo si perfeziona con Sergio Fiorentino ("l'altro solo pianista" per detto di Arturo Benedetti Michelangeli) presso l'A.M.A. Calabria di Lamezia Terme e la Scuola di Musica di Bertinoro. A 14 anni conquista il Primo Premio anche al Concorso Internazionale Pianistico di Stresa, a 16 anni il M° Roberto De Simone lo invita ad eseguire a Napoli Il 4° Concerto di Beethoven - Concerto di Pasqua 1998 in Sala Scarlatti e il M° Guido Salvetti lo invita in seguito a Milano in Sala Verdi ad eseguire il 1° Concerto di Liszt con l'Orchestra diretta da G.G. Ráth. Dal '98 continua gli studi con Vincenzo Balzani sia presso le accademie di musica di Giardini Naxos e di Varallo e sia da allievo interno presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 2000 consegue il Diploma in Pianoforte con lode e menzione speciale, completa l'Anno Integrativo post Diploma d'Istruzione Magistrale, vince il 2° Premio al Concorso Pianistico Internazionale Alessandro Casagrande di Terni (1° premio non assegnato) e il 1° Premio più tutti i premi speciali - per la prima volta nella storia del concorso - al prestigioso Concurso Internacional de Música da Cidade do Porto (Portogallo). Nel 2001 è vincitore del 1° Premio sia al Sendai International Music Competition (Giappone), dove gli viene anche assegnato l'ambìto Premio Maurice Ravel dell'Alliance Francaise, sia al Concorso Pianistico Internazionale Alfredo Casella di Napoli e sia al Concorso Pianistico Nazionale Premio Venezia; inoltre a Perugia gli viene consegnato il Premio Pianistico Tasto d'Oro 2001 assegnatogli dai lettori della rivista mensile Suonare news (Direttore Filippo Michelangeli) e da una speciale giuria composta da noti critici musicali. Nel 2002 completa un Corso Biennale di Perfezionamento post Diploma al Conservatorio di Milano e in Inghilterra conquista il 1° Premio (Grand Prize) al World Piano Competition London, sino ad allora mai vinto da un pianista italiano. Nel 2003 conquista il 1° Premio al Concours International de Musique du Maroc di Casablanca/Rabat presieduto da Andrzej Jasiński, anch'esso mai vinto da un italiano ; e, infine, nel 2005 conquista il 1° Premio al celeberrimo Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano, 55ma edizione presieduta da Maria Tipo, la quale così lo presenta in seguito al Festival MusicAmuseo di Ancona:
« Ho avuto modo di ascoltare il giovane pianista Giuseppe Andaloro a Bolzano, in occasione del Concorso Internazionale Ferruccio Busoni, e sono stata subito colpita dalla sua grande sensibilità e dalla sua seria preparazione. Le sue straordinarie qualità, la sua intelligenza, il suo gusto musicale gli consentono delle scelte interpretative molto personali e affascinanti. Meritatissimo il suo primo premio al "Busoni". Sono felice di presentarlo al Festival musicAmuseo di Ancona augurandogli una grande carriera piena di successi. »
(Maria Tipo)
Piano Tricks by Giuseppe Andaloro before concert
Beethoven - Piano Concerto No.3, Rondò - Andaloro, Lanzetta
Aldo Ciccolini (Napoli, 15 agosto 1925) è un pianista italiano naturalizzato francese. Dal 2007 Cittadino Onorario di Cesano Maderno (Monza e Brianza)
Debuttò al Teatro San Carlo all'età di 16 anni. Nel 1949 vinse il concorso internazionale Marguerite-Long-Jacques-Thibaud a Parigi. Divenne cittadino francese nel 1969 e insegnò al Conservatoire de Paris dal 1970 al 1983.
Ciccolini è un interprete celebre e promotore della musica per pianoforte dei compositori francesi Maurice Ravel, Claude Debussy e Erik Satie, così come di compositori meno conosciuti come Déodat de Séverac, Jules Massenet, Charles-Valentin Alkan e Alexis de Castillon. È anche conosciuto per le sue interpretazioni della musica di Franz Liszt.
Ha effettuato più di cento registrazioni per la EMI-Pathé Records ed altre case discografiche, tra cui le integrali delle sonate per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.
Aldo Ciccolini - F.Schubert - (Improvviso in Eb Major)
Chopin - Ciccolini - 4 Mazurkas Op. 30
Chopin - Ciccolini - 2 Nocturnes Op. 62 - No. 1
Debuttò al Teatro San Carlo all'età di 16 anni. Nel 1949 vinse il concorso internazionale Marguerite-Long-Jacques-Thibaud a Parigi. Divenne cittadino francese nel 1969 e insegnò al Conservatoire de Paris dal 1970 al 1983.
Ciccolini è un interprete celebre e promotore della musica per pianoforte dei compositori francesi Maurice Ravel, Claude Debussy e Erik Satie, così come di compositori meno conosciuti come Déodat de Séverac, Jules Massenet, Charles-Valentin Alkan e Alexis de Castillon. È anche conosciuto per le sue interpretazioni della musica di Franz Liszt.
Ha effettuato più di cento registrazioni per la EMI-Pathé Records ed altre case discografiche, tra cui le integrali delle sonate per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.
Aldo Ciccolini - F.Schubert - (Improvviso in Eb Major)
Chopin - Ciccolini - 4 Mazurkas Op. 30
Chopin - Ciccolini - 2 Nocturnes Op. 62 - No. 1
Ivo Pogorelić (in serbo, Иво Погорелић) (Belgrado, 20 ottobre 1958) è un pianista croato.
Ha iniziato a studiare il pianoforte a sette anni. Cinque anni dopo, è stato invitato a Mosca per proseguire gli studi presso la Scuola Centrale di Musica con Evgeny Timakin, in seguito si è diplomato al Conservatorio di Mosca. Nel 1976 ha iniziato a studiare in modo intensivo con la pianista Aliza Kezeradze, dalla quale ha mutuato la tradizione della scuola Liszt-Siloti. Sono stati sposati dal 1980 fino alla morte della pianista avvenuta nel 1996.
Pogorelić vinse il Premio Casagrande a Terni nel 1978 e il Concorso internazionale di Musica a Montreal nel 1980; ma divenne famoso per il premio che non vinse. Nel 1980 partecipò al Concorso internazionale per pianoforte intitolato a Frederick Chopin a Varsavia e fu eliminato al terzo turno. La pianista argentina Martha Argerich proclamò che si trattava di un genio ed abbandonò la giuria per protesta.
Pogorelić debuttò a New York al Carnegie Hall nel 1981 e a Londra nello stesso anno. Da allora, ha suonato in molti recital in tutto il mondo, come solista e insieme alle orchestre più famose, tra le quali la Boston Symphony Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, la Wiener Philharmoniker, la Berliner Philharmoniker, l'Orchestra di Parigi e molte altre. Pogorelić iniziò ad incidere per la Deutsche Grammophon e nel 1982 è diventato uno degli artisti esclusivi dell'etichetta. Sue sono oltre quindici registrazioni di opere di Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Liszt, Mozart, Mussorgsky, Prokofiev, Ravel, Scarlatti, Scriabin e Čaikovskij.
Nel 1986 Pogorelić ha istituito una fondazione in Croazia per favorire la carriera dei giovani artisti provenienti dalla sua patria. Dal 1989, il Festival Ivo Pogorelić a Bad Wörishofen dà l'opportunità a giovani artisti di suonare insieme ad artisti di fama. Nel dicembre 1993, Pogorelić fondò il Concorso Internazionale per pianoforte solista in collaborazione con la Ambassador Foundation in Pasadena, California.
Nel 1994 aiutò a fornire supporto medico per la gente di Sarajevo organizzando dei concerti di beneficenza. In seguito ha contribuito a ricostruire la città, aiutando la Croce Rossa e la lotta contro le malattie quali il cancro e la sclerosi multipla. Nel 1988 è stato nominato "Ambasciatore" dall'UNESCO.
Il suo ampio repertorio è composto di opere di Bach, Beethoven, Chopin, Rachmaninov e Scriabin. Dopo la morte della moglie, non ha più inciso e anche le sue esecuzioni in pubblico sono divenute piuttosto rare.
Chopin Polonese Op.44 by Ivo Pogorelich
(Pogorelich)Chopin Ballade No.2
Pogorelich Plays Scriabin
Ha iniziato a studiare il pianoforte a sette anni. Cinque anni dopo, è stato invitato a Mosca per proseguire gli studi presso la Scuola Centrale di Musica con Evgeny Timakin, in seguito si è diplomato al Conservatorio di Mosca. Nel 1976 ha iniziato a studiare in modo intensivo con la pianista Aliza Kezeradze, dalla quale ha mutuato la tradizione della scuola Liszt-Siloti. Sono stati sposati dal 1980 fino alla morte della pianista avvenuta nel 1996.
Pogorelić vinse il Premio Casagrande a Terni nel 1978 e il Concorso internazionale di Musica a Montreal nel 1980; ma divenne famoso per il premio che non vinse. Nel 1980 partecipò al Concorso internazionale per pianoforte intitolato a Frederick Chopin a Varsavia e fu eliminato al terzo turno. La pianista argentina Martha Argerich proclamò che si trattava di un genio ed abbandonò la giuria per protesta.
Pogorelić debuttò a New York al Carnegie Hall nel 1981 e a Londra nello stesso anno. Da allora, ha suonato in molti recital in tutto il mondo, come solista e insieme alle orchestre più famose, tra le quali la Boston Symphony Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, la Wiener Philharmoniker, la Berliner Philharmoniker, l'Orchestra di Parigi e molte altre. Pogorelić iniziò ad incidere per la Deutsche Grammophon e nel 1982 è diventato uno degli artisti esclusivi dell'etichetta. Sue sono oltre quindici registrazioni di opere di Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Liszt, Mozart, Mussorgsky, Prokofiev, Ravel, Scarlatti, Scriabin e Čaikovskij.
Nel 1986 Pogorelić ha istituito una fondazione in Croazia per favorire la carriera dei giovani artisti provenienti dalla sua patria. Dal 1989, il Festival Ivo Pogorelić a Bad Wörishofen dà l'opportunità a giovani artisti di suonare insieme ad artisti di fama. Nel dicembre 1993, Pogorelić fondò il Concorso Internazionale per pianoforte solista in collaborazione con la Ambassador Foundation in Pasadena, California.
Nel 1994 aiutò a fornire supporto medico per la gente di Sarajevo organizzando dei concerti di beneficenza. In seguito ha contribuito a ricostruire la città, aiutando la Croce Rossa e la lotta contro le malattie quali il cancro e la sclerosi multipla. Nel 1988 è stato nominato "Ambasciatore" dall'UNESCO.
Il suo ampio repertorio è composto di opere di Bach, Beethoven, Chopin, Rachmaninov e Scriabin. Dopo la morte della moglie, non ha più inciso e anche le sue esecuzioni in pubblico sono divenute piuttosto rare.
Chopin Polonese Op.44 by Ivo Pogorelich
(Pogorelich)Chopin Ballade No.2
Pogorelich Plays Scriabin
Lang Lang (郎朗) ha solo due anni quando, vedendo Tom suonare il pianoforte (la Rapsodia Ungherese n. 2 in Do diesis minore di Franz Liszt) in un episodio del popolare cartone animato Tom & Jerry, scoppia in lui la passione per questo strumento musicale. L'anno successivo prende le prime lezioni sotto il maestro Zhu Ya-Fen e già a cinque anni inizia a suonare in pubblico vincendo la Shenyang (沈阳) Piano Competition ed esibendosi nel suo primo recital.
A nove anni stava approssimandosi all'audizione al Conservatorio di musica di Pechino (北京), ma ebbe difficoltà nelle lezioni e venne espulso dall'auditorio dal suo tutore pianistico per mancanza di talento. L'insegnante di musica alle scuole statali notò la tristezza di Lang Lang e decise di consolarlo facendogli ascoltare la Sonata per pianoforte n. 10 in Do maggiore K 330 di Mozart, chiedendogli di eseguire il movimento lento. Ciò ricordò a Lang Lang la passione per lo strumento. "Suonare la K 330 mi ridiede la speranza", ha ricordato anni dopo.
Alla fine entra al Conservatorio, studiando sotto la guida del professore Zhao Ping-Guo. Nel 1993 vince la Xing Hai Cup Piano Competition a Pechino, e l'anno seguente gli viene conferito il primo premio alla quarta competizione internazionale per giovani pianisti in Germania. Nel 1995, a 13 anni, suona gli Studi delle Opere 10 e 25 di Chopin alla Concert Hall di Pechino, e lo stesso anno vince la Čajkovskij International Young Musicians' Competition in Giappone eseguendo il Concerto per Pianoforte n. 2 di Chopin accompagnato dalla Moscow Philharmonic Orchestra.
La popolarità in occidente gli arriva nel 1999 con una sostituzione all'ultimo minuto (introdotto da Isaac Stern) di André Watts al "Galà del Secolo" del Ravinia Festival, dove esegue il Concerto per pianoforte n. 1 di Čajkovskij con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Christoph Eschenbach. Al 2007, Lang Lang si è esibito con tutte le maggiori orchestre del mondo.
Lang Lang è amato da alcuni e detestato da altri. Un critico musicale del Chicago Tribune lo ha definito "il più grande e più esaltante talento pianistico che abbia sentito in tanti anni di presenza ai recitals". È stato inoltre favorevolmente accostato a Vladimir Horowitz. Nel 2001 ha debuttato alla mitica Carnegie Hall di New York con il tutto esaurito, accompagnato da Yuri Temirkanov.
Lang Lang è noto anche per l'esagerazione di gesti ed espressioni facciali che recentemente ne hanno condizionato alcune esecuzioni, ad esempio della Rapsodia Ungherese di Liszt. Anche per questo è stato criticato, sebbene altri l'abbiano difeso per la genuina esternazione dei sentimenti.
Chopin - Lang Lang - Valse Brilliante
Chopin Nocturne Op. 27 No. 2
Lang Lang Plays Franz Liszt
A nove anni stava approssimandosi all'audizione al Conservatorio di musica di Pechino (北京), ma ebbe difficoltà nelle lezioni e venne espulso dall'auditorio dal suo tutore pianistico per mancanza di talento. L'insegnante di musica alle scuole statali notò la tristezza di Lang Lang e decise di consolarlo facendogli ascoltare la Sonata per pianoforte n. 10 in Do maggiore K 330 di Mozart, chiedendogli di eseguire il movimento lento. Ciò ricordò a Lang Lang la passione per lo strumento. "Suonare la K 330 mi ridiede la speranza", ha ricordato anni dopo.
Alla fine entra al Conservatorio, studiando sotto la guida del professore Zhao Ping-Guo. Nel 1993 vince la Xing Hai Cup Piano Competition a Pechino, e l'anno seguente gli viene conferito il primo premio alla quarta competizione internazionale per giovani pianisti in Germania. Nel 1995, a 13 anni, suona gli Studi delle Opere 10 e 25 di Chopin alla Concert Hall di Pechino, e lo stesso anno vince la Čajkovskij International Young Musicians' Competition in Giappone eseguendo il Concerto per Pianoforte n. 2 di Chopin accompagnato dalla Moscow Philharmonic Orchestra.
La popolarità in occidente gli arriva nel 1999 con una sostituzione all'ultimo minuto (introdotto da Isaac Stern) di André Watts al "Galà del Secolo" del Ravinia Festival, dove esegue il Concerto per pianoforte n. 1 di Čajkovskij con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Christoph Eschenbach. Al 2007, Lang Lang si è esibito con tutte le maggiori orchestre del mondo.
Lang Lang è amato da alcuni e detestato da altri. Un critico musicale del Chicago Tribune lo ha definito "il più grande e più esaltante talento pianistico che abbia sentito in tanti anni di presenza ai recitals". È stato inoltre favorevolmente accostato a Vladimir Horowitz. Nel 2001 ha debuttato alla mitica Carnegie Hall di New York con il tutto esaurito, accompagnato da Yuri Temirkanov.
Lang Lang è noto anche per l'esagerazione di gesti ed espressioni facciali che recentemente ne hanno condizionato alcune esecuzioni, ad esempio della Rapsodia Ungherese di Liszt. Anche per questo è stato criticato, sebbene altri l'abbiano difeso per la genuina esternazione dei sentimenti.
Chopin - Lang Lang - Valse Brilliante
Chopin Nocturne Op. 27 No. 2
Lang Lang Plays Franz Liszt
Claudio Arrau León (Chillán, 6 febbraio 1903 – Mürzzuschlag, 9 giugno 1991) è stato un pianista cileno allievo del maestro Martin Krause, considerato uno dei maggiori interpreti del XX secolo.
Arrau riceve le prime lezioni di pianoforte dalla madre, pianista dilettante, ed esordisce all'età di cinque anni. Grazie ad una borsa di studio concessa eccezionalmente dal parlamento può recarsi in Europa per studiare e perfezionarsi. Dal 1912 è a Berlino ove frequenta il conservatorio Stern sotto la guida di Martin Krause. Negli anni della formazione ebbe la possiblità di ascoltare numerosi pianisti che vivevano a Berlino in quegli anni: Busoni, Schnabel, Fischer, Lhevinne, che influenzarono la sua vena artistica, e il quasi coetaneo Vladimir Horowitz, che Arrau vide in un concerto e dal quale fu profondamente impressionato.
Nel 1927 vince il concorso internazionale di Ginevra ed inizia la carriera concertistica. Fino al 1940 accumula un repertorio di eccezionale vastità comprendente tutta l'opera per tastiera di Bach (eseguita tra il 1935 ed il 1936 in una serie di 12 concerti alla Meistersaal di Berlino) ed ampie parti delle opere di Ludwig van Beethoven, Schubert, Mozart, Chopin, Schumann, Brahms, Liszt, ma non escludendo nemmeno Busoni, Balakirev, Čajkovskij, Debussy, Ravel, Albéniz, Granados e Stravinsky. All'epoca il suo repertorio includeva inoltre una sessantina di concerti per pianoforte ed orchestra.
L'Arrau quarantenne decise di concentrare le sue attenzioni di interprete su Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt, Brahms. Spiccano in questa lista le assenze di Mozart, Schubert, Bach (Arrau riteneva che la sua musica per tastiera fosse meglio resa con gli strumento per i quali fu composta: clavicembalo e organo). Attivo fino a tarda età, nella seconda metà degli anni settanta ritornò in modo inatteso su Debussy e più tardi su Mozart (incisione integrale delle sonate) e su Schubert ("il problema ultimo dell'interpretazione", come soleva dire). Al momento della sua morte stava lavorando ad una incisione integrale dell'opera per tastiera di Bach, cinquantacinque anni dopo la storica integrale di Berlino.
Pianista dotato di totale controllo tecnico dello strumento, tendeva a dissimulare il suo grande virtuosismo adottando spesso tempi sensibilmente più lenti del normale, per mettere in evidenza la nitidezza del suono e del contenuto musicale. Meticoloso studioso della partitura, nutrì sempre un profondo rispetto del segno così come era stato scritto dal compositore, e le sue esecuzioni, analitiche, rispecchiano ciò in maniera esemplare. Ciò è evidente soprattutto nelle sonate di Beethoven. Di Mozart in tarda età offrì una lettura prettamente dolce, apollinea, teneramente limpida delle sonate. Saggi esemplari del suo controllo virtuosistico, infallibile eppure misurato, rimangono le sue incisioni dei concerti di Brahms e le sue incisioni di Liszt, in particolare la sonata in si minore (notevole sia tecnicamente sia come visione culturale), i 12 studi trascendentali e alcune fantasie su brani d'opera.
Claudio Arrau Plays Mendelssohn Rondo Capriccioso
Arrau in Boston. Chopin, Scherzo 1
claudio arrau - liszt, ballade no. 2 - part i
Arrau riceve le prime lezioni di pianoforte dalla madre, pianista dilettante, ed esordisce all'età di cinque anni. Grazie ad una borsa di studio concessa eccezionalmente dal parlamento può recarsi in Europa per studiare e perfezionarsi. Dal 1912 è a Berlino ove frequenta il conservatorio Stern sotto la guida di Martin Krause. Negli anni della formazione ebbe la possiblità di ascoltare numerosi pianisti che vivevano a Berlino in quegli anni: Busoni, Schnabel, Fischer, Lhevinne, che influenzarono la sua vena artistica, e il quasi coetaneo Vladimir Horowitz, che Arrau vide in un concerto e dal quale fu profondamente impressionato.
Nel 1927 vince il concorso internazionale di Ginevra ed inizia la carriera concertistica. Fino al 1940 accumula un repertorio di eccezionale vastità comprendente tutta l'opera per tastiera di Bach (eseguita tra il 1935 ed il 1936 in una serie di 12 concerti alla Meistersaal di Berlino) ed ampie parti delle opere di Ludwig van Beethoven, Schubert, Mozart, Chopin, Schumann, Brahms, Liszt, ma non escludendo nemmeno Busoni, Balakirev, Čajkovskij, Debussy, Ravel, Albéniz, Granados e Stravinsky. All'epoca il suo repertorio includeva inoltre una sessantina di concerti per pianoforte ed orchestra.
L'Arrau quarantenne decise di concentrare le sue attenzioni di interprete su Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt, Brahms. Spiccano in questa lista le assenze di Mozart, Schubert, Bach (Arrau riteneva che la sua musica per tastiera fosse meglio resa con gli strumento per i quali fu composta: clavicembalo e organo). Attivo fino a tarda età, nella seconda metà degli anni settanta ritornò in modo inatteso su Debussy e più tardi su Mozart (incisione integrale delle sonate) e su Schubert ("il problema ultimo dell'interpretazione", come soleva dire). Al momento della sua morte stava lavorando ad una incisione integrale dell'opera per tastiera di Bach, cinquantacinque anni dopo la storica integrale di Berlino.
Pianista dotato di totale controllo tecnico dello strumento, tendeva a dissimulare il suo grande virtuosismo adottando spesso tempi sensibilmente più lenti del normale, per mettere in evidenza la nitidezza del suono e del contenuto musicale. Meticoloso studioso della partitura, nutrì sempre un profondo rispetto del segno così come era stato scritto dal compositore, e le sue esecuzioni, analitiche, rispecchiano ciò in maniera esemplare. Ciò è evidente soprattutto nelle sonate di Beethoven. Di Mozart in tarda età offrì una lettura prettamente dolce, apollinea, teneramente limpida delle sonate. Saggi esemplari del suo controllo virtuosistico, infallibile eppure misurato, rimangono le sue incisioni dei concerti di Brahms e le sue incisioni di Liszt, in particolare la sonata in si minore (notevole sia tecnicamente sia come visione culturale), i 12 studi trascendentali e alcune fantasie su brani d'opera.
Claudio Arrau Plays Mendelssohn Rondo Capriccioso
Arrau in Boston. Chopin, Scherzo 1
claudio arrau - liszt, ballade no. 2 - part i
Glenn Herbert Gould (Toronto, 25 settembre 1932 – Toronto, 4 ottobre 1982) è stato un pianista, compositore, clavicembalista e organista canadese.
È ricordato soprattutto per le sue registrazioni di musiche di Bach, ma anche Beethoven e Mozart. Il cognome della famiglia paterna è sempre stato Gold, e tale rimane su tutti i documenti sino al 1938, mentre a partire dal 1939 il cognome stampato sui giornali, sui programmi e su altre fonti risulta essere quasi sempre Gould. Smise di esibirsi in concerto nel 1964, dedicandosi completamente alle registrazioni in studio per il resto della sua carriera.
Glenn Gould - Bach Partita No.6 (1 of 3)
Glenn Gould Plays Bach: Invention no. 13! FAST and Perfect
Glenn Gould plays Bach: Invention No. 4 in D minor
È ricordato soprattutto per le sue registrazioni di musiche di Bach, ma anche Beethoven e Mozart. Il cognome della famiglia paterna è sempre stato Gold, e tale rimane su tutti i documenti sino al 1938, mentre a partire dal 1939 il cognome stampato sui giornali, sui programmi e su altre fonti risulta essere quasi sempre Gould. Smise di esibirsi in concerto nel 1964, dedicandosi completamente alle registrazioni in studio per il resto della sua carriera.
Glenn Gould - Bach Partita No.6 (1 of 3)
Glenn Gould Plays Bach: Invention no. 13! FAST and Perfect
Glenn Gould plays Bach: Invention No. 4 in D minor
Friedrich Gulda (Vienna, 16 maggio 1930 – Weissenbach, 27 gennaio 2000) è stato un pianista e compositore austriaco.
Nato a Vienna, figlio di un insegnante, Gulda iniziò lo studio del pianoforte con Felix Pazofsky all'età di sette anni; nel 1942, entrò alla Vienna Music Academy, dove studiò pianoforte e teoria musicale con Bruno Seidlhofer e Joseph Marx. Dopo aver vinto il primo premio al concorso internazionale di Ginevra, quattro anni più tardi, nel 1946, iniziò i suoi concerti in tutto il mondo. Con Jörg Demus e Paul Badura-Skoda, Gulda formava quella che divenne nota come la "troika viennese".
Sebbene sia molto famoso per le sue interpretazioni di Beethoven, Gulda suonò anche musiche di Bach, Mozart, Schubert, Chopin, Debussy e Ravel; egli coltivava anche un discreto interesse per il Jazz, e scrisse dagli anni '50 in poi diverse canzoni e pezzi strumentali, a volte unendo Jazz e musica classica nei suoi stessi concerti.
Fu proprio questa pratica non ortodossa che, insieme ad altre, gli procurò il soprannome di "pianista terrorista"; Gulda non andava affatto d'accordo con le autorità quali l'Accademia di Vienna, tanto da rifiutare l'anello di Beethoven che gli era stato offerto quale riconoscimento delle sue esecuzioni. Egli finse persino di essere morto alla fine degli anni '90, consolidando così la sua fama di pianista ribelle. Nonostante questo, Gulda è unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti pianisti del XX secolo.
Friedrich Gulda morì d'infarto nella sua casa di Weissenbach (Austria) il 27 gennaio 2000 all'età di 69 anni.
I suoi figli Rico Gulda e Paul Gulda sono entrambi pianisti.
Friedrich Gulda plays Mozart - Fantasy in re minor
FRIEDRICH GULDA plays his "Prelude & Fugue" & "For Rico"
Nato a Vienna, figlio di un insegnante, Gulda iniziò lo studio del pianoforte con Felix Pazofsky all'età di sette anni; nel 1942, entrò alla Vienna Music Academy, dove studiò pianoforte e teoria musicale con Bruno Seidlhofer e Joseph Marx. Dopo aver vinto il primo premio al concorso internazionale di Ginevra, quattro anni più tardi, nel 1946, iniziò i suoi concerti in tutto il mondo. Con Jörg Demus e Paul Badura-Skoda, Gulda formava quella che divenne nota come la "troika viennese".
Sebbene sia molto famoso per le sue interpretazioni di Beethoven, Gulda suonò anche musiche di Bach, Mozart, Schubert, Chopin, Debussy e Ravel; egli coltivava anche un discreto interesse per il Jazz, e scrisse dagli anni '50 in poi diverse canzoni e pezzi strumentali, a volte unendo Jazz e musica classica nei suoi stessi concerti.
Fu proprio questa pratica non ortodossa che, insieme ad altre, gli procurò il soprannome di "pianista terrorista"; Gulda non andava affatto d'accordo con le autorità quali l'Accademia di Vienna, tanto da rifiutare l'anello di Beethoven che gli era stato offerto quale riconoscimento delle sue esecuzioni. Egli finse persino di essere morto alla fine degli anni '90, consolidando così la sua fama di pianista ribelle. Nonostante questo, Gulda è unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti pianisti del XX secolo.
Friedrich Gulda morì d'infarto nella sua casa di Weissenbach (Austria) il 27 gennaio 2000 all'età di 69 anni.
I suoi figli Rico Gulda e Paul Gulda sono entrambi pianisti.
Friedrich Gulda plays Mozart - Fantasy in re minor
FRIEDRICH GULDA plays his "Prelude & Fugue" & "For Rico"
Alfred Brendel (Wiesenberg, 5 gennaio 1931) è un pianista ceco.
È considerato come uno dei più grandi musicisti sulla scena della musica classica della seconda metà del XX secolo.
È figlio unico di una famiglia di non musicisti. Si trasferì a Zagabria con la famiglia quando aveva 6 anni e più tardi a Graz. Vissero lì durante la Seconda guerra mondiale, ma verso la fine del conflitto il quattordicenne Alfred fu mandato in Jugoslavia a scavare trincee. Soffrì di congelamento e fu mandato in ospedale.
Durante tutta la sua infanzia, Alfred ebbe occasionalmente delle lezioni di pianoforte, ma un'educazione musicale poco regolare.
Dopo la guerra continuò a suonare il piano, compose della musica e iniziò a dipingere. Ha dato i suoi dipinti ad un amico, pregandolo di distruggerli, cosa che l'amico non ha fatto, sono stati quindi conservati. Non ha mai avuto lezioni di piano regolari, comunque, nonostante sia stato un autodidatta, ha partecipato a dei corsi di perfezionamento con Edwin Fischer e Eduard Steuermann.
Ha fatto il suo primo concerto pubblico a Graz all'età di 17 anni. Lo chiamò "The Fugue In Piano Literature" e, oltre che che le opere di Bach, Brahms e Liszt, comprendeva anche alcune sue composizioni. Smise di comporre poco dopo per dedicarsi al pianoforte. Nel 1949 ha vinto il 4° premio al Concorso pianistico Ferruccio Busoni di Bolzano. Si trasferì a Vienna l'anno seguente. All'etù di 21 anni ha inciso il suo primo Cd musicale registrando il concerto n.5 per pianoforte di Sergei Prokofiev. Continuò a fare altre registrazioni, comprese le sonate di Ludwig van Beethoven. Ha registrato anche alcuni lavori di Liszt, Brehms (compresi i concerti di Brahms), Robert Schumann e Franz Schubert.
A differenza di tutti i pianisti classici, ha registrato molto poco Chopin oltre che alle Polacche (le quali sono state molto apprezzate). Ha registrato molte musiche per la Vox records - in particolare le sonate di Beethoven - ma non ottenne un contratto migliore fino agli anni 1970 e non suonò molto neanche fuori dall'Austria. Il successo venne dopo un concerto su Beethoven al Queen Elizabeth Hall a Londra, infatti il giorno seguente tre case discografiche contattarono il suo manager. Nello stesso periodo si trasferì a Londra. Da quel momento cominciò a registrare molto e la sua fama crebbe.
Alfred Brendel è visto oggi come uno degli interpreti più seri della musica classica tedesca composta da autori come Beethoven, Schubert e Wolfgang Amadeus Mozart. Suona molto poco le opere del XX secolo, ma si interessa molto dei concerti per pianoforte di Arnold Schoenberg. Negli ultimi anni comunque ha smesso di suonare molti pezzi che richiedevano un notevole sforzo fisico come la Sonata per pianoforte n.29 di Beethoven a causa dei problemi di artrite.
Il modo di suonare di Brendel è spesso descritto come musicalmente analitico, ma egli crede che il primo lavoro di un pianista sia quello rispettare le volontà del compositore senza mettere in mostra troppo se stessi o aggiungere propri effetti alla musica. Ha affermato: "Sono responsabile del compositore e in particolare del pezzo". Come il suo vecchio insegnante Edwin Fischer, egli cita Alfred Cortot, Wilhelm Kempff e i direttori d'orchestra Bruno Walter e Wilhelm Furtwängler come particolari influenze.
Recentemente, Brendel ha lavorato con giovani pianisti come Paul Lewis e Till Fellner ed ha inoltre registrato con suo figlio Adrian Brendel (nato a Londra nel 1976), violoncellista. Ha pubblicato anche delle poesie, che sono state paragonate da Andrew Motion a quelle di Miroslav Holub nel loro stile. Attualmente vive a Londra.
Ha annunciato il proprio ritiro dalle scene per l'anno 2009.
Brendel: Schubert Op. 90/3
Alfred Brendel plays Beethoven´s Moonlight sonata (3rd mov)
Brendel plays Liszt´s Hungarian Rhapsody no. 2
È considerato come uno dei più grandi musicisti sulla scena della musica classica della seconda metà del XX secolo.
È figlio unico di una famiglia di non musicisti. Si trasferì a Zagabria con la famiglia quando aveva 6 anni e più tardi a Graz. Vissero lì durante la Seconda guerra mondiale, ma verso la fine del conflitto il quattordicenne Alfred fu mandato in Jugoslavia a scavare trincee. Soffrì di congelamento e fu mandato in ospedale.
Durante tutta la sua infanzia, Alfred ebbe occasionalmente delle lezioni di pianoforte, ma un'educazione musicale poco regolare.
Dopo la guerra continuò a suonare il piano, compose della musica e iniziò a dipingere. Ha dato i suoi dipinti ad un amico, pregandolo di distruggerli, cosa che l'amico non ha fatto, sono stati quindi conservati. Non ha mai avuto lezioni di piano regolari, comunque, nonostante sia stato un autodidatta, ha partecipato a dei corsi di perfezionamento con Edwin Fischer e Eduard Steuermann.
Ha fatto il suo primo concerto pubblico a Graz all'età di 17 anni. Lo chiamò "The Fugue In Piano Literature" e, oltre che che le opere di Bach, Brahms e Liszt, comprendeva anche alcune sue composizioni. Smise di comporre poco dopo per dedicarsi al pianoforte. Nel 1949 ha vinto il 4° premio al Concorso pianistico Ferruccio Busoni di Bolzano. Si trasferì a Vienna l'anno seguente. All'etù di 21 anni ha inciso il suo primo Cd musicale registrando il concerto n.5 per pianoforte di Sergei Prokofiev. Continuò a fare altre registrazioni, comprese le sonate di Ludwig van Beethoven. Ha registrato anche alcuni lavori di Liszt, Brehms (compresi i concerti di Brahms), Robert Schumann e Franz Schubert.
A differenza di tutti i pianisti classici, ha registrato molto poco Chopin oltre che alle Polacche (le quali sono state molto apprezzate). Ha registrato molte musiche per la Vox records - in particolare le sonate di Beethoven - ma non ottenne un contratto migliore fino agli anni 1970 e non suonò molto neanche fuori dall'Austria. Il successo venne dopo un concerto su Beethoven al Queen Elizabeth Hall a Londra, infatti il giorno seguente tre case discografiche contattarono il suo manager. Nello stesso periodo si trasferì a Londra. Da quel momento cominciò a registrare molto e la sua fama crebbe.
Alfred Brendel è visto oggi come uno degli interpreti più seri della musica classica tedesca composta da autori come Beethoven, Schubert e Wolfgang Amadeus Mozart. Suona molto poco le opere del XX secolo, ma si interessa molto dei concerti per pianoforte di Arnold Schoenberg. Negli ultimi anni comunque ha smesso di suonare molti pezzi che richiedevano un notevole sforzo fisico come la Sonata per pianoforte n.29 di Beethoven a causa dei problemi di artrite.
Il modo di suonare di Brendel è spesso descritto come musicalmente analitico, ma egli crede che il primo lavoro di un pianista sia quello rispettare le volontà del compositore senza mettere in mostra troppo se stessi o aggiungere propri effetti alla musica. Ha affermato: "Sono responsabile del compositore e in particolare del pezzo". Come il suo vecchio insegnante Edwin Fischer, egli cita Alfred Cortot, Wilhelm Kempff e i direttori d'orchestra Bruno Walter e Wilhelm Furtwängler come particolari influenze.
Recentemente, Brendel ha lavorato con giovani pianisti come Paul Lewis e Till Fellner ed ha inoltre registrato con suo figlio Adrian Brendel (nato a Londra nel 1976), violoncellista. Ha pubblicato anche delle poesie, che sono state paragonate da Andrew Motion a quelle di Miroslav Holub nel loro stile. Attualmente vive a Londra.
Ha annunciato il proprio ritiro dalle scene per l'anno 2009.
Brendel: Schubert Op. 90/3
Alfred Brendel plays Beethoven´s Moonlight sonata (3rd mov)
Brendel plays Liszt´s Hungarian Rhapsody no. 2
Vita e carriera
La Argerich ha iniziato a studiare con la madre, insegnante di pianoforte. Dai cinque anni fino ai quindici, si è formata con il pianista e compositore crotonese Vincenzo Scaramuzza. Ha debuttato in concerto all'età di otto anni, suonando un Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore Op. 15 di Ludwig van Beethoven. Con la famiglia si è trasferita in Europa nel 1955, in Svizzera dove ha studiato con Friedrich Gulda. In seguito è stata allieva di Arturo Benedetti Michelangeli, di Stefan Askenase e Nikita Magaloff. Nel 1957 ha vinto il Concorso Busoni di Bolzano e il concorso pianistico di Ginevra nel giro di poche settimane e la sua carriera come pianista professionista ne ha ricevuto una spinta importante.
Le sue prime registrazioni discografiche di alcuni capolavori quali la Toccata Op. 11 di Prokofiev e la sesta Rapsodia ungherese di Liszt, effettuate dal vivo nel 1957 a Bolzano e a Ginevra, rimangono pietre miliari per queste opere.
La Argerich irrompe letteralmente nel mondo musicale nel 1965 a Varsavia, ottenendo il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin. Nello stesso anno registra opere di Frédéric Chopin, Johannes Brahms, Maurice Ravel, Prokofiev e Liszt. Pochi anni dopo incide la Sonata n. 3 Op. 58 di Chopin, la Polonaise Op. 53 e altre brevi composizioni. È in possesso di una tecnica straordinaria e invita al confronto con Vladimir Horowitz, soprattutto per quanto riguarda le ottave, il controllo dell'attacco del tasto e l'elasticità e fluidità dell'articolazione e delle note ribattute.
Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti, in sonate o musica da camera. È particolarmente famosa per le incisioni dei capolavori del XX secolo di compositori quali Sergej Rachmaninov, Olivier Messiaen e Sergei Prokofiev; memorabile la sua registrazione del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov e del primo di Čajkovskij. È stata sposata, dal 1969 al 1973, con il direttore d'orchestra Charles Dutoit, da cui ha avuto la sua seconda figlia: Annie (mentre la prima figlia, Lyda e l'ultima, Stéphanie, le ha avute rispettivamente da Robert Chen e Stephen Kovacevich); ancora oggi lavora con lui in registrazioni e concerti. La Argerich è stata instancabile nel promuovere la formazione dei pianisti più giovani (si ricordino, tra gli altri, Gabriele Baldocci, Mauricio Vallina, Sergio Tiempo, Polina Leschenko), per mezzo dei suoi festival annuali a Lugano, Beppu (Giappone) e Buenos Aires
Video
Martha Argerich play Chopin "Polonaise N°6 l'heroique"
Martha Argerich: Chopin Prelude Op. 28 No. 16
Argerich plays Rach 3 /repost 2
La Argerich ha iniziato a studiare con la madre, insegnante di pianoforte. Dai cinque anni fino ai quindici, si è formata con il pianista e compositore crotonese Vincenzo Scaramuzza. Ha debuttato in concerto all'età di otto anni, suonando un Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore Op. 15 di Ludwig van Beethoven. Con la famiglia si è trasferita in Europa nel 1955, in Svizzera dove ha studiato con Friedrich Gulda. In seguito è stata allieva di Arturo Benedetti Michelangeli, di Stefan Askenase e Nikita Magaloff. Nel 1957 ha vinto il Concorso Busoni di Bolzano e il concorso pianistico di Ginevra nel giro di poche settimane e la sua carriera come pianista professionista ne ha ricevuto una spinta importante.
Le sue prime registrazioni discografiche di alcuni capolavori quali la Toccata Op. 11 di Prokofiev e la sesta Rapsodia ungherese di Liszt, effettuate dal vivo nel 1957 a Bolzano e a Ginevra, rimangono pietre miliari per queste opere.
La Argerich irrompe letteralmente nel mondo musicale nel 1965 a Varsavia, ottenendo il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin. Nello stesso anno registra opere di Frédéric Chopin, Johannes Brahms, Maurice Ravel, Prokofiev e Liszt. Pochi anni dopo incide la Sonata n. 3 Op. 58 di Chopin, la Polonaise Op. 53 e altre brevi composizioni. È in possesso di una tecnica straordinaria e invita al confronto con Vladimir Horowitz, soprattutto per quanto riguarda le ottave, il controllo dell'attacco del tasto e l'elasticità e fluidità dell'articolazione e delle note ribattute.
Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti, in sonate o musica da camera. È particolarmente famosa per le incisioni dei capolavori del XX secolo di compositori quali Sergej Rachmaninov, Olivier Messiaen e Sergei Prokofiev; memorabile la sua registrazione del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov e del primo di Čajkovskij. È stata sposata, dal 1969 al 1973, con il direttore d'orchestra Charles Dutoit, da cui ha avuto la sua seconda figlia: Annie (mentre la prima figlia, Lyda e l'ultima, Stéphanie, le ha avute rispettivamente da Robert Chen e Stephen Kovacevich); ancora oggi lavora con lui in registrazioni e concerti. La Argerich è stata instancabile nel promuovere la formazione dei pianisti più giovani (si ricordino, tra gli altri, Gabriele Baldocci, Mauricio Vallina, Sergio Tiempo, Polina Leschenko), per mezzo dei suoi festival annuali a Lugano, Beppu (Giappone) e Buenos Aires
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Martha Argerich play Chopin "Polonaise N°6 l'heroique"
Martha Argerich: Chopin Prelude Op. 28 No. 16
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